BONITO (AV)
A Bonito (Av), sulla facciata del Campanile adiacente la vecchia Chiesa Arcipretale o Chiesa Madre (oggi denominata Chiesa Parrocchiale dell'Assunta) è stata scoperta una nuova Triplice Cinta incisa in verticale.
L’esemplare in questione è stato individuato dall'avellinese Tino Coviello, la cui famiglia di nascita è originaria di questo piccolo paese dell’alta Irpinia, in collaborazione con lo studioso Marco Di Donato con il quale sono state effettuate alcune brevi ricerche storiche sull'origine del paese. Bonito si trova tra l'Irpinia e il Sannio, sulla zona di confine posta tra la contea di Ariano ed il Ducato di Benevento; la sua storia è molto antica e suggestiva, e le prime notizie risalgono al X secolo quando venne edificato, per scopo difensivo, il Castrum Boneti ad opera dei Longobardi. La storia del paese, in realtà, è molto più antica poiché per Bonito vi passarono anche i Goti, i Bizantini, i Longobardi, i Normanni e gli Angioini, oltreché gli antichi Romani.
La T.C. in questione si trova alla base della torre campanaria e, sebbene le fonti riferiscono che la stessa venne eretta nel 1793, non va sottaciuto che la base fu edificata con materiale di reimpiego proveniente da un preesistente edificio religioso sito nel medesimo luogo ove oggi sorge il campanile. Tutta la struttura si trova di fronte l'antico Castello Normanno costruito attorno al XI/XII secolo.
La TC è incisa sull'ultimo blocco (che appoggia alla pavimentazione del sagrato), a sinistra del portale. Una posizione insolita e assolutamente inservibile per il gioco del filetto; ciò consolida l'ipotesi di un riutilizzo. E' comunque sempre interessante constatare come tali pietre vengano spesso murate con la parte incisa esposta alla vista (n.d.r.)
Cartoline d'epoca in cui si vede la posizione degli edifici citati nel testo
- Testi: Marco Di Donato Marco
- Foto: Tino Coviello