Londra/London

Victoria and Albert Museum, n. di rif. 154-1900. Su un favoloso tavoliere si trovano diversi schemi da gioco accompagnati da accessori; la scatola proviene probabilmente da Granada (Spagna) e risale al 1525-1575, ma l'artista è sconosciuto. Il materiale è un pannello di quercia con intarsio in avorio, ebano e legno colorato con accessori in avorio ed ebano. Il set è chiuso da cerniere e, quando si apre, si trova una scacchiera, un backgammon, due tavole per il gioco del "Fox and geese" e uno schema del filetto (entrambi hanno una scacchiera, posteriormente). Lungo i bordi vi sono fori per mettere i segnalini (punti), sei disposti singolarmente e 24 in coppia separati da spazi di mosaico. Tra i materiali vi è anche l'argento. Tra gli accessori figurano anche due dadi, due marcatori e una bandiera (?) di avorio. Il prezioso manufatto fu restaurato nel corso del XVIII secolo (sono stati trovati frammenti di carta da una dizionario del 1700 (usati per ricollegare le impiallacciature sciolte) e un più recente restauro ha interessato i bordi intetrni sagomati delle tavole del backgammon. Le dimensioni sono:
Altezza: 13 cm chiuso, Larghezza: 56,3 cm chiuso, Profondità: 34 cm chiuso, Altezza: 6,5 cm aperto, Larghezza: 56,3 cm aperto, Profondità: 68 cm aperto.

Gli esperti ritengono possa essere un lavoro realizzato con tecniche che all'epoca si usavano sia nella Spagna meridionale che a Venezia e sembrano di derivazione islamica. E' stata comparata con la scatola da gioco appartenuta a Ferdinando II del Tirolo (XIV secolo con intarsi geometrici), oggi conservata a Vienna e che è attribuita a manifattura veneziana. Ciò suggerisce che questo tipo di manufatto decorato potrebbe essere stato un prodotto di lusso italiano (almeno dal XIV secolo) che fu stato copiato nel XVI secolo nel sud della Spagna, dove erano praticate tecniche simili di micro intarsio.

webmaster Marisa Uberti