NARO (AG)
Nel Castello si trovano, in verticale, tre Triplici Cinte.
n.2
n.3
Il nostro segnalatore, Ignazio Burgio, che ringraziamo, ci informa in merito all'ubicazione:
"La porta su cui si trovano (i primi due sullo stipite di destra, il terzo - con la luce solare - su quello di sinistra) è una porta interna al pian terreno, quasi di fronte al portone d'ingresso, spostata un po' a sinistra, ma dopo aver oltrepassato l'ampio cortile interno. Nei due piani del castello ci sono diverse altre porte".
I blocchi, incassati in verticale, non sappiamo se siano di reimpiego e prima fossero eventualmente in altra posizione, adatta per il gioco. La cosa che si può osservare è che l'esemplare della foto di apertura (n. 1) è più accurato degli altri; si presenta nel modello "a croce piena" con fori a tutti gli angoli, dove si appoggiavano le pedine e ha le caratteristiche per essere stato un tavoliere da gioco (ma doveva essere in orizzontale e non su parete verticale come adesso). Il n. 2 sembra essere stato tracciato a mano libera, il tratto è sottile e grossolano (poteva anche essere stato fatto sul muro in verticale, come segno simbolico), pare proprio di un diverso esecutore. il n. 3 purtroppo è più abraso dei precedenti (se ne vedono soltanto frammenti), ma è sufficiente per determinarne i tratti, di una "mano" diversa ancora, rispetto agli altri due (differenti già tra loro) e con i tre quadrati molto ravvicinati, lasciando un ampio spazio centrale.
Sapendo che qui hanno stazionato anche dei carcerati, è possibile che tali incisioni siano da attribuire a loro, anche per la presenza di altri graffiti su quelle stesse pareti; tuttavia resta aperta la questione della posizione originaria dei blocchi.
Notizie sul Castello (da esplorasicilia.com)
Il castello di Naro, edificato nel Trecento dai Chiaramonte e per questo noto anche con il nome di “Castello Chiaramontano”, si erge sulla sommità di un colle denominato anticamente “monte Agragante”. Il complesso comprende le mura di cinta con cammino di ronda, la torre quadrata voluta da Federico II d'Aragona e l'imponente mole massiccia del maschio.Sul lato ovest della torre è stato murato uno scudo aragonese mentre sul lato est si possono ammirare due bifore tipicamente gotiche che illuminano la grande “Sala del Principe”, situata al primo piano della torre. Il portale d’ingresso a sesto acuto è fiancheggiato da due bastioni rettangolari. Le imponenti mura esterne sono intervallate da due torri cilindriche e da due torri quadrangolari.
All’interno della cinta muraria vi è una vasta corte interna con un pozzo al centro, sotto la quale è scavata una grande cisterna che veniva talvolta usata come prigione. Il cortile ospitava gli alloggi della guarnigione, la cappella e le scuderie e inoltre, in caso di attaccho, offriva rifugio ai contadini della zona.
Tra gli ambienti interni, coperti da volte a botte, risulta notevole il salone, cui si accede da una porta trecentesca, collegato alla terrazza merlata tramite una scala inserita negli spessori murari. Il castello, dichiarato monumento nazionale nel 1912, é stato oggetto d'interventi di restauro con il duplice scopo di conservare l'edificio e di inserirlo nella realtà locale. A tal fine due livelli dell'ala sud-est e della Torre Aragonese sono stati adibiti a museo mentre l’area sud-ovest è stata destinata ad ospitare un laboratorio di restauro.
- Crediti: segnalazione e foto Ignazio Burgio (30 giugno 2015)